Questa ricerca ha come oggetto di studio la terapia implantare dal punto di vista del paziente. I risultati sono stati ottenuti attraverso la compilazione di un questionario incentrato su quattro aree: informazioni ricevute prima della terapia implantare sulle possibili complicanze, informazioni ricevute dopo il trattamento in merito al mantenimento, cura domiciliare quotidiana autonoma e mantenimento dell’impianto ricevuta presso lo studio dentistico. I risultati si basano su un totale di 522 questionari. La principale fonte di informazioni per il paziente è stato il dentista, seguito da amici e parenti e, in terzo luogo, Internet.
Solo il 58,9% dei partecipanti ha dichiarato di aver ricevuto informazioni sulle potenziali complicanze prima di iniziare il trattamento. Tra i pazienti con fattori di rischio noti, come il diabete e il fumo, il 48,2% ha indicato di aver ricevuto consigli specificatamente correlati al loro rischio. Il 41,8% ha ricevuto informazioni sulla longevità dell’impianto, e la maggioranza ha dichiarato che sarebbe durato dieci anni. Una grande maggioranza, il 91,6%, ha riferito di essere stata informata sulla necessità di un mantenimento professionale dopo il trattamento e la maggior parte di questi ha riportato un intervallo di sei mesi. Il 59,3% è stato informato del fatto che gli impianti richiedano maggiore attenzione rispetto ai denti naturali.
Inoltre, il 58% della popolazione che ha partecipato allo studio ha riportato un cambiamento nella propria cura domiciliare a seguito della terapia implantare, Il 42,2% con un aumento della frequenza, il 40,6% utilizza dispositivi specifici per l’igiene orale, mentre il 16,8% li ha implementati entrambi. Rispetto ai dispositivi utilizzati per l’igiene orale domiciliare, quello utilizzato maggiormente è risultato essere lo spazzolino manuale, seguito dagli scovolini e dal filo interdentale. La maggioranza ha riferito di non aver provato sotto supervisione alcun dispositivo di igiene orale per la cura dell’impianto presso la clinica, sebbene l’83,5% dei partecipanti abbia seguito le visite di controllo.
Sulla base di queste cifre, gli autori affermano che la professione odontoiatrica necessita di migliorare la comunicazione con il paziente per ottenere una maggiore consapevolezza e compliance.